27 gennaio 2008

Mentre guardo una pozzanghera
le gocce che cadono
formano disegni di diffrazione.
All'improvviso una scarpa si bagna,
è la tua.

#Dicembre 1988#

Tu mi hai fatto soffrire
Tu mi hai fatto vivere l'esperienza della morte durante la vita.
Mi hai fatto arrivare a 150 km/h ad un capello da un muro.
Mi hai fatto sprofondare in un nero e profondissimo pozzo.
Mi hai abbandonato.
Mi sono sentito come una cassa piena di bicchieri d cristallo, gettata dalla cascata più alta del mondo;
come un pulcino, in mezzo ad una mandria di bufali inferociti.
E la mattina quando aprivo gli occhi, era come essere in una bara,
seppellita tre metri sotto terra.
Dovrei essere infuriato
dovrei odiarti
dovrei desiderare di non rivederti mai più
dovrei dimenticarti
dovrei scacciarti dal mio cuore.
Invece, NO!
Ti sono grato e riconoscente.
Ti dico: "grazie"
grazie di essere entrata nella mia vita,
grazie dell'amore che mi hai dato
e di quello che io ho dato a te,
grazie di avermi fatto finalmente vivere.
Grazie Marina.
(Adesso sei lontana, e il mio cuore è chiuso in una morsa di ghiaccio.
E così resterà finchè non tornerai a scaldarlo.)

#Dicembre 1988#

Di una cosa possiamo essere sicuri:
i film,
i libri,
le commedie,
finiranno sempre bene.
Di una cosa possiamo essere sicuri:
le sorie della vita finiranno
sempre male.

#Dicembre 1988#

25 gennaio 2008

Cara Marina, approfitto di questa occasione, per scriverti alcune cose che troverei difficile dirti a voce (ma che comunque voglio che tu sappia).
Il fatto di esserci lasciati è stato, per me, causa di un grande dolore; ma se tornassi indietro non rinuncerei neanche ad un giorno, ad un'ora, ad un minuto, del tempo passato con te.
Si, non rinuncerei neanche al modo in cui è finita la nostra relazione.
Questo, perchè quello che è successo è stato, tutto sommato, un'esperienza costruttiva.
(forse, però, avrei preferito rimanere ignorante)

#Dicembre 1988#

19 gennaio 2008

Un'amica è qualcosa di più di un amico
Un'amica non ti chiede, solo i particolari piccanti
Un'amica non ti ascolta e basta
Un'amica non ti fa credere di essere un fallito
Un'amica si interessa dell'aspetto romantico, ti conforta e ti ridà fiducia.
Finchè non ti ho conosciuta pensavo che
non avrei mai avuto un'amica.
Ero certo, prima o poi me ne sarei innamorato.
poi ho incontrato te
e quando parliamo il mio cuore riesce ad aprirsi completamente,
senza paura di essere spezzato.
Quando sono con te riesco finalmente a trovare me stesso.
A te riesco a dire cose che non riuscirei
a confessare nemmeno al mio cuore.
Non so come tu riesca a fare questo, ma te ne sono grato.
Ti sono grato quando sopporti il mio vittimismo.
Ti sono grato quando mi dici: non preoccuparti.
Ti sono grato quando mi apri la porta
e mi accogli con un sorriso
Ti sono grato quando sopporti i miei difetti
e apprezzi le mie doti.
Ti sono grato, bellissima donna dai capelli rossi e dallo sguardo amico
e spero che nella vita ci sia sempre qualcuno che mi apra la porta
e mi accolga con un sorriso.

Grazie Roberta


#novembre 1988#


C'era una ragazza
aveva sedici anni
capelli lunghi e neri
negli occhi la sete
la sete di conoscere
la sete di capire
la sete di scoprire
C'era una ragazza
anzi no
c'era una bambina
di sedici anni
le braccia bianche
bassa di statura
ma quando si muoveva
riempiva la stanza
quando parlava
riempiva i cuori
quando arrivava
tutti si giravano
quando partiva
tutti ne aspettavano il ritorno
C'era una ragazza
di nome Roberta
alla quale ancora tutto doveva accadere
che pensava di essere già grande
che si sentiva già in credito con la vita
C'era una ragazza
di sedici anni
si divertiva
rideva
piangeva
amava
soffriva.
Io le dicevo, Roberta
la vita ti deve dare ancora tutto,
vedrai quante cose scoprirai,
capirai, conoscerai,
vedrai, sarà bello:
troverai il grande amore
ti sposerai, farai dei bellissimi bambini
invecchierai accanto a loro
diventerai saggia
diventerai forte
C'era una ragazza di sedici anni
si chiamava Roberta;
in un giorno d'estate
mentre andava incontro alla vita
i suoi lunghi capelli neri
sbatterono contro il nero cemento
C'era una ragazza di sedici anni
si chiamava Roberta
adesso è partita
e tutti aspettano il suo ritorno.

#novembre 1988#

17 gennaio 2008

Cos'ho fatto per meritarmi ciò; uno cresce pensando che basti essere onesti; buoni, generosi e tutto nella vita gli andrà bene; ci si impegna ad essere corretti: non si dice, non credo in Dio; ma solo che forse c'è qualcosa, che in fondo governa le nostre vite. Beh... questa cosa esiste, è l'universo, il mondo. Solo che non ci si deve aspettare da lui giustizia, magnanimità, lui ti schiaccia, come noi con le formiche, lui ti fa soffrire, regola la tua testa, ed ogni tanto ti da un contentino, poi te lo fa pagare diecimila volte di più. E' molto abile, proprio quando pensi che tutto ti andrà storto, ecco lo zuccherino che ti terrà buono per un altro po'. Ma l'universo con noi ha voluto essere più perfido che con gli animali, ci ha dato l'intelligenza, la facoltà di capire, o meglio lo stimolo a cercare di capire e con questo noi ci trastulliamo. Beh... sapete cos'è il mondo: il mondo è merda, e noi siamo cacchette di mosca, ci crediamo tanto grandi e forti, invece siamo solo cacchette di mosca; tutti, indistintamente, e l'unica cosa che possiamo fare è toglierci la vita. Chi insiste a cercare un motivo di vita è un illuso, un credulone, un imbroglione, un codardo, un inetto. Se guardiamo in fondo ai nostri cervelli, ma proprio in fondo, e a quello che poeticamente chiamiamo cuore, sapete cosa c'è: il nulla, il vuoto, il niente. Noi cerchiamo in tutti i modi di riempirlo di dargli un significato, ma non si può riempire il niente. Io voglio essere completamente sincero verso me stesso e verso gli altri e allrora, io, come qualche altro che ha capito, compirò l'atto supremo per cui siamo nati: MORIRE!
(chi leggerà queste parole non pensi che io mi sia ucciso, ci ha pensato qualcun'altra)

#Novembre 1988#

15 gennaio 2008

Quando Lui La vide, non successe niente.
Poi vennero altri incontri, altri discorsi, altri sguardi. Parlavano sempre più spesso.
Dentro di lui; qualcosa: la serenità, la tranquillità.
Lei rideva, sembrava felice, stavano bene insieme, erano proprio una bella coppia.
Poi venne il difficile; il passaggio che porta dal conoscersi all'amarsi, dalla serenità alla felicità; il momento in cui si attraversa il ponte, verso il giardino.
A Lui quel giardino, subito sembrò il più verde di tutti quelli che aveva visitato; che erano comunque pochi.
Appena passato il ponte, avrebbe voluto farlo saltare, e così fece; ma qualcuno, a sua insaputa, lo stava ricostruendo.
i mesi successivi furono i più felici di tutta la sua breve vita.
Cercava di mantenere il giardino sempre verde, ma questo non gli procurava ne fatica ne sacrificio; credeva di essere un mago; gli bastava guardarlo e subito il verde i fiori le piante e gli alberi, prendevano vita.
Erano ancora una bellissima coppia.
Dopo un lungo inverno era arrivata la primavera, e lui si illuse che non sarebbe mai andata via; il povero giardiniere però non si avvedeva delle erbacce che germogliavano sotto il mare di fiori multicolore, e non si accorse che il ponte era ormai terminato.
Una mattina si svegliò, e quando guardò fuori dalla finestra il sole non splendeva più. il cielo era coperto di grandi nubi nere e minaccios, corse fuori, nel giardino.
Si alzò il vento, che diventò sempre più forte, sempre più veloce, non riusciva più a fare un passo. Lottò con tutte le sue forze, ma il vento era troppo forte e Lo spinse in un attimo fuori dal giardino, attraverso il ponte. poi le intemperie gli diedero un attimo di tregua e Lui si ributtò sul ponte; ma con un ultimo sforzo, il vento, che si era trasformato in uragano, Lo ricacciò indietro e distrusse il ponte.
Rimase là per giorni, incredulo, sbalordito, stupito, impotente.
Era certo, che non avrebbe mai più incontrato un giardino tanto bello.

#1988#

13 gennaio 2008

Non ci riesco
ci ho provato, ma non posso
ho provato a non pensarti
ho cercato di dimenticare il tuo viso
ho anche provato ad odiarti
non ci riesco
ci ho provato, ma non posso
ho fatto di tutto
to ho evitato, ti ho offeso, non ti ho parlato
ho cercato altre donne,
ma nessuna di loro mi interessava.
Una mi ha anche dimostrato il suo affetto;
non ci riesco
ci ho provato, ma non posso
la guardavo, ma era come nebbia
le parlavo, ma stavo solo fingendo;
vedi, non ci riesco
ci ho provato, ma non posso
non poso non pensare a te
non posso odiarti
non posso dimenticare il tuo viso
rinunciare a te è come partire per un viaggio senza ritorno
odiare te è come non amare più nulla, per sempre
dimanticare il tuo viso è come spezzare tutti gli specchi del mondo
non ci riesco
ci ho provato, ma non posso
non riesco a vivere senza di te
non riesco a parlare senza di te
mi resta solo una cosa da fare,
rinunciare, arrendermi,
e continuare a vivere portandoti sempre con me

#novembre 1988#

Forse nessuno ha mai notato una cosa: nei rapporti di coppia, prima si stava bene (o quasi), poi ci si mette assieme a qualcuno e si sta bene, poi uno dei due decide che ci si deve lasciare perchè lui non stà più bene insieme all'altro e soffre, allora lo lascia e dopo sta bene. Però il secondo non è mica detto che adesso stia bene o torni come prima che si conoscessero. Però l'altro non si cura minimamente di ciò, perchè pensa che gli passerà prima o poi, e non cerca nemmeno di convincerlo della propria scelta; ma se non gli passa; allora la decisione unilaterale di lasciarsi è forse il più grande atto di egoismo che si possa fare.
Pensate anche a questo: quello che è stato lasciato non ha alcuna possibilità di agire, mentre l'altro se vuole può far tornare le cose come prima.
Prima di lasciare qualcuno pensateci molto e parlatene insieme a lungo; poi, se volete un consiglio, non fatelo.

#ottobre 1988#

11 gennaio 2008

Avete mai notato che tutto si può comprendere?
L'uomo è stato costruito, tale, che possa spiegarsi qualsiasi cosa;
e nessuno rinuncia a questa facoltà.
Tutti hanno una spiegazione per tutto.
Avete mai notato però che la spiegazione arriva sempre dopo.
L'anziano correbbe tornare giovane,
adesso che ha capito.
L'innamorato ha capito prchè si sono lasciati,
quando non ama più.
L'esaminato vorrebbe essere sotto esame dopo che è finito,
e ha capito l'errore.
Avete notato che capire non serve.
E' solo un alibi dietro cui ci nascondiamo
per poter dire: "sono innocente!"
quando ci condannano a morte.

#ottobre 1988#

Il giorno che dovrò morire
spero che sia per amore.
Morire per altro non avrebbe significato,
sarebbe come non aver vissuto.
Morire di vecchiaia, è come un alberoche per la siccità perde il suo verde
e lentamente ma inesorabilmente, si secca, si spezza, marcisce.
Morire d'amore è come una continuazione,
lasciare un agrande mistero per conoscerne un altro, ancora più grande.
Il giorno che scoprirete l'amore e questo vi tradirà, non potrete fare altro che
MORIRE.

#ottobre 1988#

La felicità esiste.
Ha un nome un volto.
La felicità è quando la guardi
quando sei con lei.
La felicità è quando le parli e senti che
non esiste nien'altro al mondo
solo tu e lei.
Quando siete sdraiati vicini,
non parlate per ore, me lei è li;
e speri che quel momento duri per l'eternità.
La felictà è mentre bussi alla sua porta
ed è come se lei fosse già lì, ti guarda,
ti sorride, ti bacia.
Quando senti bussare alla tua porta,
e apri sapendo già chi è,
la vedi, l'abbracci, e lei ti stringe forte.
La felicità è una piuma portata dal vento
che dolcemente si posa sui suoi capelli,
e tu, con infinita delicatezza, per non svegliarla,
la liberi e la lasci di nuovo, accompagnandola con un alito.
La felicità è aprire gli occhi e vedere i suoi ancora chiusi.
E questo è tutto quello di cui hai bisogno.

#ottobre 1988#

10 gennaio 2008

Mentre il Sole stava bruciando migliaia di corpi sdraiati, mi capitò di guardare verso l'orizzonte; a non più di dieci metri dalla riva, in un tratto di mare stranamente sgombro di carne; un giovane, con l'acqua appena sopra l'inguine, mi volgeva le spalle. Stava immobile, coi capelli che gocciolavano sulla schiena annerita dal sole.
La testa era ripiegata all'indietro, quasi a seguire il volo di un gabbiano; ma nessuno avrebbe alzato lo sguardo per cercarlo, perchè le mani che stringevano i capelli, e sembravano voler schiacciare la testa, indicavano chiaramente che quello che stava guardando era il volto di una donna.

#ottobre 1988#

Il primo giorno di pioggia dopo l'estate.
Come non pensare a lei.
Nel pomeriggi oil cielo si oscura,
i tiepidi raggi del sole lasciano il posto al fresco pizzicare dell'aria prima del temporale;
e tu preghi disperatamente che non venga a piovere.
Il primo giorno di pioggia dopo l'estate.
Come non pensare a lei.
Poi ti accorgi che le tue preghiere non sono state ascoltate.
Le prime gocce creano piccole macchie scure sull'asfalto,
e il colore del cielo entra anche nel tuo cuore.
Il primo giorno di pioggia dopo l'estate come non pensare a lei.
Ti ripari in casa, ma non puoi resistere dall'aprire la finestra a guardare fuori.
Sentire l'odore dell'erba umida e il rumore della pioggia lungo la grondaia.
Il primo giorno di pioggia dopo l'estate.
Come non pensare a lei.
Poi scappi chiudendo la finestra, ma prima di cambiare stanza ti volti;
i rigoli delle gocce sulla finestra sono gli stessi che stanno scendendo dai tuoi occhi.
Il primo giorno di pioggia dopo l'estate.
Come non pensare a lei.

#ottobre 1988#

L'amore è l'attimo che intercorre da quando l'acrobata perde l'equilibrio e cade goffamente nel vuoto
a quando si sfracella al suolo.

#ottobre 1988#

08 gennaio 2008

L'amore è l'attimo che intercorre da quando l'acrobata perde l'equilibrio e cade goffamente nel vuoto,
a quando si sfracella al suolo.

#ottobre 1988#

Che cos'è l'amore?
E' un illusione che può durare un attimo come tutta la vita.
L'attimo in cui guardandola negli occhi riesci a vedere il mondo intero.
L'attimo in cui baciandola ti senti completamente suo e la senti completamente tua.
L'attimo in cui sfiorandola tocchi il paradiso.
L'attimo in cui l'unione tocca le più alte stelle del firmamento.
L'attimo in cio vedendola andar via ti senti morire.
Sono questi gli attimi che valgono l'intera vita.
Ecco cos'è l'amore.

#ottobre 1988#


Entro nel piccolo bagno della piccola stanza del piccolo albergo e accendo la luce.
una piccola farfalla comincia a volare, di un volo disordinato, senza logica, convulso e impaurito.
Sbatte contro i muri, il soffitto, il pavimento, alla ricerca della piccola finestra.
Così è anche l'animo mio.

#1988#

Com'è possibile odiarsi dopo essersi tanto amati
Com'è possibile non parlarsi dopo essersi detti tutto
Com'è possibile non toccarsi dopo aver fatto l'amore. Stare lontani dopo essere stati tanto vicini.
Com'è possibile ignorarsi dopo essere stati tutto l'uno per l'altra.
Com'è possibile dividersi dopo essere stati una cosa sola.
Com'è possibile staccarsi dopo aver condiviso tutto. Non guardarsi dopo aver conosciuto ogni piega del nostro corpo.
Com'è possibile.
Forse proprio per tutto questo adesso è possibile

#1988#




MARINA

guardo il mare e vedo Marina
guardo la neve e vedo Marina
guardo il cielo e vedo Marina
mi guardo allo specchio e vedo Marina
chiudo gli occhi e vedo Marina
esco con gli amici e vedo Marina
poi finalmente vedo Marina
e guardo l'amore

#1988#


io t'amo con tutto il mio corpo, con tutto il mio essere, con tutta la mia anima
io t'amo integralmente, senza buchi o lacune
io t'amo con felicità e serenità.
io t'amo
io ti amo, ti amavo e ti amerò
io t'amo nello spazio e nello spirito
io t'amo dentro e fuori
io t'amo con tutto lamore che un uomo può dare
io t'amo
finalmente io amo

#1988#

Quando arrivò in spiaggia lei era seduta su uno sdraio e leggeva.
"Maria..." chiamò Romeo.
Lei si girò, quando lo vide la sua espressione era strana: un misto fra incertezza, sorpresa, disagio e falsa felicità.
Tutto era finito.

#1988#

C'è qualcosa dentro
c'è qualcosa dentro di te
è qualcosa che non ti fa dormire
è qualcosa che non ti fa ridere
che ti impedisce di stare fermo
che ti impedisce di pensare
e senti il bisogno di buttarlo fuori
di buttarlo fuori dal tuo corpo,
ma lui, non vuole uscire,
rimane dentro a torturarti
rimane dentro a corroderti
e tu, e tu non puoi impedirglelo
allora cominci ad urlare,
ma nessuno ti ascolta, ma nessuno ti sente.
Cominci ad odiarlo, cominci ad odiarti
odi tutto, odi tutti, ma più di tutti... te stesso
e allora basta vuoi farla finita,
vuoi morire, vuoi ucciderti,
ma c'è qualcosa dentro
ma c'è qualcosa dentro di te
che ti impedisce di farlo
che ti toglie tutte le forze.
E allora tu
e allora tu respiri profondo
e allora tu ti rimetti a letto
e la mattina dopo...
come per incantesimo,
quella cosa non c'è più
non è più dentro di te;
ma tu hai la certezza,
la certezza che tornerà
tornerà a tomentarti
ti tormentera sempre più raramente
e quando te ne sarai dimenticato
lei tornerà, tu te l'eri ormai scordata,
ma lei,
lei sapeve che doveva tornare a prenderti,
se ne andrà anche stavolta,
ma con lei andrai anche tu
e tu urlerai, ma nessuno ti sente
nessuno ti sentirà più
per sempre.

#1984#


06 gennaio 2008

Che cos'è la vita, se non il ripercorrere veloce di tutta l'evoluzione dell'uomo, dalla preistoria ad oggi, per gli uomini normali, ed una ulteriore evoluzione per gli uomini geniali.

Chi è colui che pur non sapendo cosa dire tace?

#1984#

L'importante è vivere, non sopravvivere

#1984#

Io sono sensibile,
sono sensibile come una foglia piena di rugiada, che appena la tocchi perde il suo nettare,
sono sensibile come un campo di grano che ondeggia al soffiare del vento;
ma cosa mi rende questa sensibilità,
a farmi sbattere dai sentimenti, a farmi soffrire.
Devo diventare duro come una quercia e allora più niente mi toccherà e la vita non sarà più una valle di lacrime.

#23/09/1985#

Gli uomini sono fatti per restare soli, sono fatti cioè per non comunicare o almeno per farlo il meno possibile.
Infatti la comunicazione è la rovina dell'uomo, da quando la comunicazione si è sviluppata, prima con la parola, poi con al scrittura, con le immagini; l'uomo ha cominciato a divenire sempre più meschino; è nata la bugia, gli accordi, che vengono puntiualmente violati, tutti i sopprusi.
Quali sono stati i vantaggi? Ben pochi, rispetto agli svantaggi.
Non si dice sempre che l'uomo è l'animale più evoluto? Ma anche il più menefreghista ed autoritario. Entrambe le cose sono dovute ai contatti umani. Non vivono forse felici gli animali senza comunicare fra loro e vivono più di noi, le piante che comunicano ancora meno, vivono ancora più a lungo; i sassi, che nonostante siano molto a contatto fra di loro, non comunicano affatto, vivono millenni. Ne discende che per tendere all'immortalità bisogna giungere all'isolamento assoluto.
Noi umani abbiamo sicuramente una grandissima proprietà, quella di sviluppare pensieri, di pensare. Tale proprietà non deve però tendere alla comunicazione con altri, ma al miglioramento di noi stessi. Nella comunicazione con gli altri perdiamo qualcosa di noi stessi, come due pietre che si scontrano, ognuna delle due perde qualche scheggia, ma ciò avviene e può avvenire solo in maniera diretta. L'unica comunicazione che si può ammettere è quella scritta, durante la sua vita l'uomo scrive i suoi pensieri e solo dopo la sua morte possono essere a disposizione di altri.
Ma queste sono tutte utopie e me ne rendo conto e mi rendo conto che ho scritto anche molte cose senza senso; ma queste pagine vogliono essere solo uno sfogo, una liberazione contro la società e le sue ingiustizie.
Forse sono PAZZO!
Ora non isolano nemmeno quelli quindi non serve più esserlo.

#1984#

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